PARTE III: DESCRIZIONE
40. NORME GENERALI DI DESCRIZIONE

Per le norme generali di descrizione, si rimanda al par. 40 del manuale di catalogazione del libro moderno. Qui si indicano le norme che per qualche parte si differenziano dalle regole indicate in quella sede, e si aggiungono esempi tratti da frontespizi del libro antico che possono risultare utili.

La descrizione del titolo inizia sempre con un asterisco che viene posto davanti alla prima parola che non sia un articolo e neanche l'formulazione di responsabilità collegata linguisticamente al titolo.

Se il titolo inizia con espressioni che hanno solo la funzione di introdurlo si effettuerà un collegamento fra il titolo dell'edizione e la parte essenziale del titolo (legame M8D o C8D), a meno che non si ritenga più utile il collegamento con un titolo di raggruppamento controllato (legame M9A).

Seguono alcuni esempi relativi al tali legami, e ai legami con altri titoli di natura D.

Il *deuotissimo libro e non meno elegante poema, intitolato Il panegyrico pentacordo (Natura M)
Legame M8D con il titolo significativo: Il *panegyrico pentacordo (Natura D)

*Tho. contra genti. Aurea summa contra gentiles (Natura M)
Legame M9A con il titolo di raggruppamento: *Summa contra gentiles (Natura A)

*Bulla Julii pape 2. contra Johannem Bentiolum (Natura M.) (Nel titolo il numero si presentava II, v.par. 40.3.a), voce Numerali)
Legame M8D con il titolo con la forma sviluppata del numero: *Bulla Julii pape secundi contra Johannem Bentiolum (Natura D)

*12 sonetti sopra gli accidenti di Malta (Natura M.) (Nel titolo il numero si presentava XII, v.par. 40.3.a), voce Numerali)
Legame M8D con il titolo con la forma sviluppata del numero: *Dodici sonetti sopra gli accidenti di Malta (Natura D)

La *trionfante & gloriosa croce, trattato di Iacomo Bosio (Natura M)
Legame M8D con il titolo sviluppato: La *trionfante e gloriosa croce, trattato di Iacomo Bosio (Natura D)

40.1. DEFINIZIONI RELATIVE AL LIBRO ANTICO

Carta sostitutiva
Carta inserita in una pubblicazione al posto di un'altra carta che è stata soppressa.

Colophon
Indicazione posta alla fine della pubblicazione, che fornisce informazioni circa la sua pubblicazione o stampa e, in qualche caso, altre informazioni bibliografiche.

Cronogramma
Forma crittografica di indicazione dell'anno di stampa di un libro. Si presenta di solito come una frase in cui sono stampate in caratteri più grandi le lettere che, riunite, formano la data in cifre romane.

Edizione
Tutte le copie di una pubblicazione stampate sostenzialmente da una stessa composizione tipografica (v.a. Impressione, Stato, Variante)

Emissione
Tutte le copie di una impressione che costituiscono un gruppo distinto esplicitamente differenziato da altre copie della stessa impressione per la presenza di una o più variazioni (es. un nuovo frontespizio o colophon che espressamente identifica le copie come una unità discreta). Presuppone un atto volontario e comporta una catalogazione separata (v. a. Edizione, Impressione, Stato, Variante).

Foglio volante
Pubblicazione in un foglio stampato su uno o entrambi i lati, che possa leggersi in modo tradizionale o che sia stata progettata per essere letta, aperta o piegata, in modo diverso da un volume.

Impressione
Insieme delle copie di un'edizione prodotte in una volta o in un'unica operazione. Dipende dalla quantità di caratteri a disposizione, e quindi dalla necessità o meno di smontare una composizione (v. a. Edizione, Emissione, Stato, Variante)

Intitolazione
Il titolo di una pubblicazione dato all'inizio della prima pagina del testo.

Manifesto
Foglio o parte di foglio, stampato su un solo lato, da leggersi senza essere piegato, normalmente destinato ad essere affisso o distribuito al pubblico o venduto (ad es. proclami, bandi, editti, leggi, notificazioni, etc.).

Marca
Segno commerciale dell'editore o del tipografo; si trova generalmente sul frontespizio o alla fine del libro.

Occhietto
Recto della carta che precede generalmente il frontespizio o può sostituirlo, contenente informazioni utili al completamento della descrizione bibliografica (ad es. titolo, anche abbreviato, della pubblicazione, titolo della collezione, ecc.).

Segnatura
Lettere e/o numerali o segni stampati a piè di pagina sulla prima e di solito su alcune carte successive di ciascun fascicolo della pubblicazione per consentire di stampare, piegare il foglio e riunire i fascicoli correttamente.

Sottoscrizione v. Colophon

Stato
Variazione casuale all'interno di una pubblicazione che la distingue da altre copie nell'ambito della stessa impressione o emissione ma che non ha, nell'intenzione dell'editore, lo scopo di identificare le copie come un'unità discreta (v. a. Edizione, Impressione, Emissione)

Titolo corrente
Titolo, spesso abbreviato, della pubblicazione o di una sua parte, stampato in testa alle pagine.

Variante
Termine indicante una o più copie che presentano variazioni bibliograficamente rilevanti rispetto ad altre copie della stessa edizione. Il termine può riferirsi a impressione, emissione o stato.

40.2. FONTI DELLE INFORMAZIONI

Se la pubblicazione è priva di frontespizio, si sceglie la fonte più completa. In caso di dubbio, nell'ordine: colophon, occhietto, altre pagine preliminari, intitolazione, titolo corrente, incipit, explicit, prime parole del testo principale, prime parole della pubblicazione. Per ciascuna descrizione solo una pagina, parte di pagina, parte della pubblicazione può essere indicata come sostituto del frontespizio.

Di norma fra frontespizio inciso e frontespizio tipografico, si sceglie quello tipografico, ma se quello inciso ha più elementi si preferisce quello inciso.

Per esemplari mutili del frontespizio si ricorre a descrizioni tratte da repertori senza racchiuderle fra parentesi quadre (e v. par. 40.3.a), voce Esemplari incompleti).

AREA FONTE PRINCIPALE DI INFORMAZIONE
Titolo e formulazione di responsabilità Frontespizio (e controfrontespizio quando gli elementi sono distribuiti senza ripetersi)
Edizione Frontespizio
Pubblicazione, stampa ecc.: prima semiarea Frontespizio effettivo e parti preliminari
Pubblicazione, stampa ecc.: seconda semiarea Colophon e parti finali
Descrizione fisica La pubblicazione nel suo insieme
Note Qualsiasi fonte

N.B. Non valgono per il libro antico le norme sulle pubblicazioni bifronti (regole di catalogazione per il libro moderno par. 40.2. e 51.1.). I due frontespizi non verranno quindi considerati unica fonte, e v. a. qui par. 51.1.

40.3.a) TRASCRIZIONE

Maiuscole
L'iniziale della prima parola di ogni area e di ogni titolo.

Trattamento dei caratteri del testo
Nel testo non si seguono le maiuscole indicate sulla fonte. I caratteri minuscoli si trascrivono come si trovano e non si trasformano mai in maiuscoli, neanche se si tratta di nomi di persona o di città.

I seguenti caratteri maiuscoli si modificano secondo gli esempi qui sotto, quando nella catalogazione si debbono trasformare in minuscoli, ma solo fino a che la pratica dell'uso differenziato dei due segni non è consolidata: di regola nel Settecento. Verificare comunque l'uso all'interno del testo anche per il periodo immediatamente precedente.

I, J = i IJ finali = ij
U, V all'inizio = v non iniziali = u
VV all'inizio = vu o vv secondo la pronuncia non iniziali = uu
I caratteri gotici da maiuscolo a maiuscolo:
J gotico = I U gotico = V

Accenti e segni diacritici
Accenti e segni diacritici mancanti non si aggiungono, salvo nelle minuscolizzazioni di caratteri maiuscoli, se dall'interno del volume si comprende che questo è l'uso.

Barra
La barra: / si rende con virgola quando ha questo significato.

Iniziali, sigle e acronimi
Iniziali, sigle e acronimi si scrivono come si trovano con o senza punti ma senza spazi. Se però si hanno gruppi contigui di iniziali, ciascun gruppo è staccato, e così le abbreviazioni di due lettere.

S.A.R. M. J.P. Rabaut Ph. D.

Forme contratte e segni tachigrafici
Le forme contratte e i segni tachigrafici si sciolgono senza racchiuderli fra parentesi quadre. In nota si indica che esistono forme contratte.

aia = anima cõsequentiarum = consequentiarum
omnib = omnibus atq; = atque

Abbreviazioni
Abbreviazioni di uso corrente con lettere soprascritte: queste si riportano sulla riga e le abbreviazioni hanno il punto o no secondo l'uso della lingua.

Mlle Ill.mo Sig.ra

Parole abbreviate con segno di troncamento rappresentato da due punti: il segno viene trasformato in punto
Io: = Io.

Caratteri speciali e simboli
La lettera & e le altre forme tachigrafiche della congiunzione 'et' vengono trascritte come &.

La forma sciolta di questo e di altri simboli riproducibili è usata come legame D8, a meno che non corrisponda al titolo di raggruppamento.

I segni non alfabetici ma riproducibili, sono trascritti se possibile come si presentano.

I simboli non riproducibili sono sostituiti dal loro equivalente verbale o dalla loro descrizione fra parentesi quadre, e se necessario si dà una nota esplicativa.

. - [2.] edizione
Nota: . ((Il numero dell'edizione è rappresentato da due quadratini

by [E.B.C.]
Nota: . ((Le iniziali dell'A. sono rappresentate sul front. da note musicali

*Splinters, historical, sacred and profane, partly from off that standard [oak], our blessed constitution.
Nota: . ((La parola "oak" è rappresentata sul front. da una xilografia dell'albero

Numerali
Anche per il materiale antico nell'area del titolo e dell'indicazione di responsabilità e nell'area della pubblicazione (ma non nell'area dell'edizione) i numeri romani si trasformano in arabi con o senza punto a seconda che siano o meno ordinali, ad eccezione dei cronogrammi.

Dell'operazione effettuata si dà notizia in nota.

KL Ianuarius habet dies 31
Nota: . ((Nel titolo il numero 31 è espresso: XXXI

Le vite di Leon decimo e d'Adriano 6. sommi pontefici
Nota: . ((Nel titolo il numero 6. è espresso VI

Esemplari incompleti
La descrizione deve riguardare la copia completa, ricavando tutti i dati mancanti -compresi quelli relativi all'indicazione di estensione- da repertori bibliografici.

Se non si può ricavare alcuna indicazione dai repertori, è necessario individuare il titolo nell'ambito della pubblicazione, specificando in nota la fonte o, quando ciò non sia possibile, crearlo a discrezione del bibliotecario, racchiudendolo fra parentesi quadre.

Se l'estensione non è ricavabile da repertori, ci si regola mettendo un segno di più rispettivamente per lacune all'inizio e in fine.

Se l'esemplare mutilo non presenta numerazione, si indica genericamente 1 v. e si riporta in nota la segnatura preceduta o seguita dal segno di più .

p. +41-200 p. 1-200+
1 v.
Nota: . ((Le carte possedute hanno segn. +M-2B8

La descrizione delle imperfezioni viene registrata esclusivamente nella base dati locali (in Precis. di inv.)