SEGUE PARTE II: FORMA DELL'INTESTAZIONE

ENTI COLLETTIVI

34. ENTI COLLETTIVI: NORME GENERALI

Si ripete all'inizio di questo capitolo quanto già detto al par.30.2.: Vi possono essere tre tipi di enti contraddistinti dalle seguenti lettere:

E. Nome di ente.

G. Nome di ente subordinato

R. Nome di ente a carattere temporaneo (congressi e mostre)

Per comodità in questa parte delle regole ogni nome di ente sarà acccompagnato dal relativo tipo fra parentesi tonde.

Se un ente si presenta in forme diverse, ad es. con il nome in più di una lingua, se ne sceglie una come forma accettata (Codice di controllo A) e si considerano le altre come forme varianti (Codice di controllo R). Dalle forme varianti si fa rinvio alla forma accettata con codice di collegamento 8.

Se però l'ente cambia nome nel corso degli anni, le successive forme del nome sono tutte considerate forme accettate. Si dovrebbe quindi effettuare un legame (Codice di collegamento 4) fra due forme accettate, ma per il momento il nostro programma non lo permette. Si consiglia di usare le note all'intestazione per indicare gli estremi temporali delle diverse forme della denominazione dell'ente.

34.1. SEGNI E PUNTEGGIATURA DA UTILIZZARE NELLA TRASCRIZIONE DEI NOMI DEGLI ENTI

Si ripetono qui per chiarezza i segni da utilizzare per i soli nomi degli enti, aggiungendo anche qualche cenno sugli elementi ai fini dell'ordinamento.

* Asterisco negli enti


(Non seguito da spazio, preceduto da spazio salvo nel caso che segua un articolo con apostrofo, o a inizio di rigo). Per gli enti di tipo E: davanti ad ogni parola significativa (fino a 4). Per il primo sottoente: davanti ad ogni parola significativa (fino a 2). Niente sul secondo sottoente.
Per parole significative si intendono tutte le parole esclusi gli articoli, le congiunzioni e le preposizioni semplici e articolate, ma comprese le iniziali puntate.
N.B. Vi sono località per le quali l'articolo iniziale fa parte della denominazione, e in questo caso l'asterisco precede l'articolo, es.


*L'Aquila *La_Spezia
MA:
Il *Cairo


: Due punti fra spazi nelle intestazioni per gli enti
Preceduti e seguiti da spazio. Si usa davanti ad ogni livello di sottointestazioni (Enti di tipo G). Ve ne può essere più di uno, ma solo la prima sottointestazione vale ai fini del conto degli elementi.


< Parentesi uncinate per le qualificazioni degli enti>
La parentesi uncinata aperta è preceduta ma non seguita da spazio.
Si usa per racchiudere qualificazioni di enti o di sottointestazioni di enti, e localizzazione di enti con nome generico, anche se seguiti da sottointestazioni, oppure per sottointestazioni di enti con varietà di sedi.
Al termine si chiude con parentesi uncinata seguita ma non preceduta da spazio.


; Punto e virgola fra spazi nelle intestazioni per gli enti


Preceduto e seguito da spazio. Si usa davanti a qualificazioni successive alla prima, all'interno delle parentesi uncinate.


' Apostrofo negli enti


(Viene utilizzato come è trovato). Per l'ordinamento, nel primo elemento (AUT) non vale un carattere: le parole risultano compattate. In tutti gli altri casi è trasformato in spazio e vale un carattere, ma prima dei due punti fra spazi segna la fine di un elemento; dopo i due punti non segna la fine di un elemento.


- Trattino di unione negli enti


(Trattino di unione, non preceduto né seguito da spazio. Viene utilizzato come è trovato nella trascrizione del nome degli enti e per separare specificazioni cronologiche) In qualsiasi posizione vale un carattere ed è chiusura di elemento.